Il mio Amiatatreffen di Valerio Cottini - Ponsacco |
Cerco
di raccontarvi come alcuni ciucchi amici guzzisti si sono divertiti un
mondo all'Amiatatreffen. Riuscito
finalmente a liberarmi dal lavoro tiranno, riesco anch'io a partecipare
al mitico incontro "eccentrico" sull'Amiata. Il
primo appuntamento è in una stazione Agip sulla via che da Grosseto va
a Siena; trovo ad aspettarmi uno sbuffante (era lì da quasi un'ora
prima!) Bruno Brunone con il suo fiammante, pulitissimo e lucidissimo
Falcone che fa un contrasto "assordante" con la mia
sudicissima Aquila libera; ci salutiamo e ci prendiamo in giro
vicendevolmente. Dopo un poco arriva il gruppo degli amici di Pisa e
Viareggio che scortavano il nostro grande Enrico Vannicola venuto dalle
nebbie del nord!. La felicità di incontrarsi è tale che è un continuo
di abbracci e pacche sulle spalle. Raggiungiamo Casteldelpiano dove ci
aspetta Spam, il grande organizzatore dell'Amiatatreffen, con la moglie
e gli amici. Si ripetono i saluti e le presentazioni. La piazza si
riempie di moto tra la curiosità dei "locali"; Spam aveva
saggiamente defilato il suo scooter lontano per proteggersi dagli sfottò,
ma è stato ampiamente "perdonato" da tutti. ECCOLOOOO!
Tutti addosso a festeggiarlo; il suo GPS aveva provato a farlo passare
per qualche stradina sterrata ma lui era arrivato lo stesso! Finalmente
tutti partiamo e raggiungiamo l'albergo che sarà la nostra
"tana" in questi due giorni. La
cena è calda, serena e amichevole. Fa veramente piacere stare insieme.
Man mano che le ore passano, le donne e i più giovani si ritirano nelle
loro stanze (ma che avranno da fare poi?…); l'età media si alza e con
questa anche il livello degli argomenti.
Partiamo
tardi rispetto alla tabella di marcia per aspettare qualcuno che poi non
arriva. Finalmente alle 11,30 si parte per la vetta dell'Amiata. La
salita si svolge tranquilla ed attenta all'eventuale ghiaccio che
possiamo trovare sulla strada. I panorami sono bellissimi ed esaltati
nei colori solo come una fredda e limpida giornata d'inverno può fare.
Man mano che avanziamo troviamo sempre più lingue di ghiaccio sulla
strada; cambia anche il paesaggio: i boschi si fanno più ati e vicini
alla strada; cominciamo a vedere gruppi di persone in tute da sci, da
neve, con gli slittini. La neve ai bordi della strada si fa più alta;
arriviamo in una prima zona piena di neve, ci sono aree di parcheggio
piene di macchine e famiglie intere che giocano sulla neve. Ci guardano
tutti come esseri di altri pianeti mentre noi piano piano, in fila
indiana, proseguiamo per la vetta. Passiamo una seconda area di ampi
spazi innevati pieni di gente che scia e che va in slittino; proseguiamo
ancora un poco, poi Spam in testa al gruppo ferma la colonna! C'è un
tornante completamente coperto da ghiaccio. Inutile rischiare; siamo a
poco dalla vetta, ma il buonsenso ci ferma in quest'ultimo piazzale.
Scendiamo dalle moto e corriamo come ragazzetti in mezzo alla neve,
scherziamo, facciamo foto. Siamo felici. Alcuni piccoli
"bobbisti" ci passano vicini sfrecciando e driblando le
persone con i loro slittini di plastica. Guardando il popolo dei
vacanzieri sulla neve che continuano ad osservarci, mi rendo conto che
dobbiamo essere per loro delle persone speciali o dei marziani... se
invece sapessero!
La salita al
Monte Amiata è finita, non vi è stato il minimo inconveniente e tutti
sono contenti. E' inutile che continui a descrivervi il pranzo; lo
conoscete ormai bene. E sempre quella bellissima cosa tra noi. Sono
stati due giorni magnifici; un grazie al nostro Spam per la perfetta
organizzazione, un grazie a chi ha collaborato e una grazie enorme a
tutti i partecipanti. Saluti
bicilindricocardanici a tutti.
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